Respiriamo mediamente 20.000 volte al giorno, circa 800 volte all’ora e tra 12 e 16 volte al minuto. Tuttavia, respiriamo troppo. Sebbene l’apparato respiratorio sia strutturato per garantire un buon funzionamento anche in situazioni difficili, questa frequenza eccessiva potrebbe causare un’usura precoce. Un paragone efficace è quello con le guarnizioni di una macchina: se utilizzata eccessivamente, queste si deteriorano più rapidamente.

Respiriamo troppo, e quindi?
È fondamentale trovare un modo per respirare meno e meglio! Questo è proprio l’obiettivo centrale dello Yoga, attraverso il Pranayama (dal sanscrito: Prana = fiato, energia vitale; Ayama = lunghezza, controllo, espansione) e della Respirazione e Fisiologia.
Respirare meglio
Le persone utilizzano meno del 50% della loro capacità respiratoria, lasciando quindi inespresso un enorme potenziale. Aumentare anche solo del 10% questa capacità può migliorare la produttività, la lucidità mentale e il benessere generale. Inoltre, la respirazione ha un ruolo fondamentale nella detossificazione del corpo: il 70% dello scambio tra ambiente interno ed esterno avviene attraverso il respiro, mentre il resto avviene tramite sudorazione, minzione e defecazione.
Respirare meno
Un individuo a riposo consuma circa 1 ml di ossigeno per litro d’aria ventilata, con una ventilazione media di 6 litri al minuto. Tuttavia, in situazioni di stress il costo energetico della respirazione può aumentare fino a 150 ml di ossigeno al minuto. Questo incremento significativo si verifica quotidianamente in molte persone.
La chiave è rallentare il respiro, espandendolo e riducendone la frequenza. Questo permette un migliore utilizzo dell’ossigeno nel corpo:
L’ossigeno diventa più disponibile per cervello, polmoni e tessuti cellulari.
Si evitano eccessi di O2 che potrebbero ridurre la CO2 necessaria per il trasporto dell’ossigeno ai tessuti (effetto Bohr).
Il Ruolo della CO2 e l’Effetto Bohr
Molti credono che la respirazione profonda serva a introdurre più ossigeno, ma in realtà il suo scopo è migliorare la ventilazione polmonare e garantire un corretto livello di CO2. Quest’ultima è essenziale per:
Trasportare l’ossigeno ai tessuti.
Mantenere un equilibrio acido-base ottimale nel corpo.
Regolare la sensibilità del sistema nervoso centrale.
L’ipoventilazione controllata può ridurre il dolore, abbassare la necessità di cibi acidi (come carne rossa, zuccheri, caffè) e prevenire fenomeni di lisciviazione dei minerali (ad esempio, la perdita di calcio dalle ossa). Questo aiuta a prevenire patologie come arteriosclerosi, problemi renali e artrite.
Respirazione, Meditazione e Apnea
L’ipoventilazione genera onde cerebrali coerenti e sincrone, favorendo stati di rilassamento e meditazione. Simile al Pranayama è la pratica dell’Apnea, che incrementa la CO2 nel sangue, favorendo:
Vasodilatazione, aumentando l’afflusso di ossigeno al cervello.
Broncodilatazione, migliorando la funzione respiratoria.
Miglior ossigenazione cellulare, grazie a una migliore gestione della CO2.
In sintesi, rallentare la respirazione migliora l’efficienza del corpo, riduce lo stress e ottimizza le funzioni cerebrali e fisiche. Integrare tecniche come il Pranayama o l’Apnea nella routine quotidiana può avere effetti straordinari sulla salute e sul benessere generale.
Nota: La lisciviazione è il processo chimico di separazione dei componenti solubili da una massa solida mediante un solvente.
Comments